Settore acquisti, punta di diamante delle imprese e della PA
Alla “catena di fornitura” si contrappone un settore strategico per la competitività delle organizzazioni. Esse sono articolate e complesse ed il mercato è sempre più sensibile a temi sociali ed ambientali. In questo contesto la Norma ISO 20400 rappresenta un importante strumento di supporto.
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I fornitori: da interlocutori a partners. Per ogni azienda i fornitori rappresentano un patrimonio strategico, in grado di incidere sulla qualità dei prodotti e dei servizi offerti e di condizionare il posizionamento dell’azienda stessa nel mercato. Questo aspetto ha assunto un ruolo talmente importante che la norma ISO 9001 per la Qualità nella edizione 2015 ribadisce l’obbligo per le Organizzazioni di esercitare un presidio forte sui prodotti ed i servizi che vengono forniti dall’esterno.
Alcune declinazioni specifiche di tale norma, come ad esempio lo standard IATF 16949 per il settore automotive o la norma ISO 13485 per i dispositivi medici si spingono ulteriormente avanti nel presidio dei fornitori, che, nelle interpretazioni applicative dei requisiti normativi, sono considerati alla stregua di “appendici” esterne delle strutture produttive aziendali, sottoposte ai medesimi vincoli ed agli stessi controlli per prevenire e gestire i rischi di processo e/o di prodotto.
D’altra parte, la globalizzazione dei mercati e il ricorso crescente all’outsourcing rendono le catene di fornitura sempre più articolate e complesse, aumentando le difficoltà delle imprese ad avere una visione completa dei vari livelli della propria “Supply Chain” (la cd catena di fornitura). Nel tempo quindi il rapporto delle aziende con i propri fornitori è progressivamente evoluto e si è trasformato, spesso, da un confronto tra due interlocutori indipendenti e spesso contrapposti ad una relazione di collaborazione tra imprese che condividono i medesimi obiettivi e che collaborano in modo stretto nello sviluppo e nella realizzazione di prodotti/servizi e nella gestione delle relazioni con i clienti finali.
I rapporti con i fornitori non sono più definiti su base esclusivamente economica. In molte aziende “eccellenti” il fattore costo nelle forniture non rappresenta più l’unico “determinante” nelle scelte. Si parla di competenza, di know how, di capacità di assistenza e, da qualche tempo, anche di sostenibilità dei fornitori. Il “driver” della sostenibilità: valore etico che indirizza il mercato.
La sostenibilità può essere “declinata” secondo diversi ambiti, in particolare: sostenibilità ambientale, particolarmente importante e drammaticamente attuale sia per la conservazione ed il corretto utilizzo delle risorse naturali, sia per il contrasto alle conseguenze dei cambiamenti climatici; e poi in sostenibilità sociale, per garantire alle generazioni presenti e future condizioni di vita e di lavoro dignitose e la possibilità di uno sviluppo positivo per la società/collettività; Tutto ciò è ben riassunto dagli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile adottata dalle Nazioni Unite e che è alla base di diverse iniziative e progetti anche in Italia, ma anche dell’evoluzione delle esigenze di mercato e dei criteri di scelta dei consumatori, intesi come enti pubblici e soggetti privati.
La definizione delle politiche di acquisto secondo la ISO 20400. Nel contesto descritto si inseriscono a pieno titolo le politiche di acquisto delle Organizzazioni (aziende private, ma anche Pubblica Amministrazione) e la loro gestione. Un acquisto responsabile comporta impatti ambientali, sociali ed economici positivi non solamente nel momento in cui viene effettuato, ma per tutta la durata del ciclo di vita del prodotto/servizio acquistato. La norma ISO 20400, nata nel 2017, rappresenta una guida per le Organizzazioni che desiderano inserire la sostenibilità nei loro processi di approvvigionamento e nella gestione delle attività di acquisto, perfettamente integrata con le altre normative che si occupano della responsabilità sociale di impresa.
Un acquisto può definirsi sostenibile se deriva da un processo decisionale che soddisfa le esigenze dell’Organizzazione che lo effettua e produce contemporaneamente un vantaggio per la collettività nel suo insieme, riducendo al minimo l’impatto sull’ambiente. Questi obiettivi si possono ottenere, ad esempio, garantendo che le condizioni di lavoro dei dipendenti che operano per i fornitori siano dignitose, i prodotti o i servizi acquistati siano compatibili con l’ambiente e che vengano prese in considerazioni questioni sociali come la disuguaglianza e la povertà.
Lo standard ISO 20400 definisce principi di approvvigionamento sostenibile rivolti alle varie fasi di acquisto, ad esempio responsabilità, trasparenza, rispetto dei diritti umani e comportamento etico, integrandosi nella gestione dei rischi e nella definizione delle priorità e degli obiettivi. Implementando la ISO 20400, un’Organizzazione intende contribuire positivamente allo sviluppo della società ed all’economia, prendendo decisioni di acquisto sostenibili e incoraggiando i fornitori e le altre parti interessate a fare lo stesso.
Questo standard aiuta a ridurre l’impatto delle attività sull’ambiente, ad affrontare le questioni relative ai diritti umani ed a gestire le relazioni con i fornitori, armonizzando i costi globali a lungo termine, migliorando le prestazioni di acquisto e l’innovazione nelle scelte. Vista nei termini esposti, si può assolutamente affermare che la portata di questa norma – che Kuhn aiuta le Organizzazioni ad implementare efficacemente – non è solo di tipo gestionale ed organizzativo, ma ha anche una importante dimensione di tipo etico che contribuisce alla definizione di robusti valori d’impresa, i quali non possono non produrre un impatto positivo anche sulla competitività.
di Andrea Calisti Ingegnere, consulente certificazioni ISO e Industria 4.0 di Kuhn Srl.